LEONE XIV: LA FUMATA, L’ANNUNCIO, LE PRIME PAROLE
Il momento che tutto il mondo aspettava è arrivato alle 18.07 di giovedì pomeriggio: fumata bianca, la Chiesa ha un nuovo Papa. In Piazza San Pietro c’è il boato. Si festeggia perché i Cardinali elettori hanno eletto il nuovo Vescovo di Roma.
La fumata buona, alla fine, è stata la terza, dopo che la giornata si era aperta con il nulla di fatto nelle due votazioni del mattino.
Nella prima del pomeriggio, però, la svolta. E mentre all’interno della Cappella Sistina proseguono le procedure di rito (l’accettazione dell’incarico, la scelta del nome, la vestizione), fuori dalla Basilica cominciava l’afflusso di fedeli. Che da lì a un’ora saranno 150 mila. Tutti con la testa all’insù ad attendere il momento dell’annuncio, arrivato 19.13.
Pochi minuti ed ecco Leone XIV affacciarsi dal balcone. Ad accoglierlo un altro boato delle oltre 150 mila persone presenti a San Pietro.
Papa Leone XIV ha pronunciato 9 volte la parola pace. Una pace che il nuovo Pontefice si augura sia “disarmata” in un periodo, invece, di corsa al riarmo in tutto il mondo.
E allora, proprio in questo periodo di sottili equilibri, per il Papa la Chiesa deve essere chiamata a creare ponti.
Visibilmente commosso, Leone XIV ha parlato in italiano e in spagnolo, ha citato e ringraziato Papa Francesco e la sua voce debole che benediva Roma e il mondo intero il giorno di Pasqua, solo poche ore prima della sua scomparsa.
Ha recitato l’Ave Maria e infine ha impartito la prima benedizione Urbi et Orbi, concedendo l’indulgenza plenaria.
La prima serata di Leone XIV da Papa è terminata con la visita a sorpresa al Palazzo del Sant’Uffizio, dove ha vissuto negli ultimi due anni, e con la cena a Santa Marta insieme a tutti i cardinali.
Gli ultimi momenti di una giornata destinata a rimanere nella storia.