SICUREZZA NEI CANTIERI, IL NODO DEL MASSIMO RIBASSO
Il prossimo consiglio dei Ministri fisserà nuove regole per i cantieri: dopo l'annuncio della ministra del Lavoro Calderone, sull'onda emotiva dell’incidente nel cantiere di via Mariti a Firenze costato la vita a cinque persone, una delle quali è ancora dispersa sotto il cemento armato, il Governo cerca soluzioni idonee per far fronte all'emergenza morti bianche. L'edilizia rimane ancora oggi il settore più pericoloso in assoluto, seguita a ruota solo dall'industria: una media di due infortuni al giorno in Italia, 737 in tutto il paese nell'ultimo anno.
A Firenze, cantiere privato per la costruzione del nuovo supermercato Esselunga, si è capito che il sistema di affidamento dei lavori era il perfetto esempio di un subappalto a catena. Ben 63 ditte, una catena infinita di aziende a cascata: un cantiere da trentacinque milioni, frammentato volta dopo volta per abbattere i costi. Ciò significa che se ad un livello il costo è dieci, al primo subappalto può diventare nove, al secondo otto, e così via: l’ultimo subappaltatore è costretto a lavorare a condizioni economiche molto basse e con tempi strettissimi, e spesso non ha la possibilità di verificare adeguatamente il piano di sicurezza e le modalità di intervento. Nel settore pubblico questa pratica è illecita, nel privato no. E per risparmiare, sono solitamente tre, le voci di spesa che si tagliano: il lavoro (e infatti pare che nel cantiere ci fosse qualche irregolare), i materiali di costruzione (aspetto sul quale la Procura sta indagando), e la sicurezza. Il che non significa (in generale, non nel caso specifico) che semplicemente gli operai non avevano i caschetti protettivi, ma che in alcuni cantieri magari il direttore dei lavori non è sempre presente alle operazioni. Anche questa è sicurezza.
Ed è per questo che le forze politiche, i sindacati e le associazioni di professionisti e di imprese stanno lanciando proposte per migliorare la sicurezza nei cantieri privati attraverso l'adozione degli stessi standard utilizzati nei lavori pubblici, con la limitazione del massimo ribasso e del subappalto. La Filca-Cisl ha elaborato un decalogo con dieci proposte che, se attuate, estenderebbero ai cantieri privati le procedure previste per i lavori pubblici, con ripercussioni positive in termini di sicurezza: dal mantenimento degli stessi standard, alla responsabilità del committente, alla formazione preventiva obbligatoria. Per il consiglio nazionale degli ingegneri, avere troppe ditte che lavorano nello stesso cantiere cantiere rende più complicata la gestione ed aumenta il rischio di incidenti: se ci fosse un’unica impresa, sarebbe più semplice attuare il piano di sicurezza.