75 COLTELLATE: LA CRUDELTÀ DI FILIPPO SU GIULIA
75 coltellate: tante ne avrebbe inferte Filippo Turetta al corpo della povera Giulia Cecchettin. Alle mani, al volto, al collo e poi, al cuore.
Atti di crudeltà inaudita emersi alla chiusura delle indagini che porteranno alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del giovane di Torreglia, che ora rischia l’ergastolo.
Al giovane sono contestate le aggravanti della crudeltà, appunto, e dell’occultamento di cadavere, ritrovato la mattina del 18 novembre nei pressi del lago di Barcis, in Friuli.
Ma poi anche quella dello stalking, perché lui non si rassegnava alla fine della storia con Giulia e, si legge nella relazione della Procura, “aveva posto in essere azioni moleste e minatorie”.
Ma soprattutto a Turetta viene contestata la premeditazione: da giorni, secondo i pm, stava pianificando l’omicidio di Giulia.
Nel suo computer sono stati trovati appunti su come legarla, ha acquistato in internet lo scotch per farlo. E aveva anche cartine geografiche con segnati alcuni punti precisi, oltre a mappe per raggiungere il luogo in cui portare il suo corpo senza vita.
Agghiacciante, insomma, la lucidità con cui avrebbe agito per mettere in atto il suo piano criminale.
Quattro, quindi, i capi di imputazione: omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza e stalking; sequestro di persona; porto d’armi; infine, occultamento di cadavere.
La difesa, ora, avrà 20 giorni di tempo per chiedere che Turetta sia interrogato poi, eventualmente, ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio con l’obiettivo di arrivare davanti alla Corte d’Assise già in autunno.