DILETTA MIATELLO, IN APPELLO RIDOTTA LA CONDANNA
Il secondo grado di giudizio riduce la condanna per Diletta Miatello. La donna, oggi 53 enne, che il 27 dicembre del 2022, a San Martino di Lupari, aveva ucciso nel sonno l'anziana madre e aveva colpito a morte anche il padre, poi spirato in ospedale dopo alcune settimane di agonia, è stata condannata anche dalla Corte d'assise d'Appello. La difesa aveva chiesto per lei, attualmente detenuta nel carcere femminile di Trento, l'assoluzione per il riconoscimento di un vizio di mente, che la corte non ha concesso. E allora tra le parti si è arrivati ad un accordo: la pena, rispetto ai 28 anni di carcere inflitti in primo grado, si riduce a 23 anni e 6 mesi detenzione.
La donna, ex vigile urbano, aveva ucciso la madre 84enne, Maria Angela Sarto, e il padre Giorgio Miatello, 89 anni, morto due mesi più tardi, e in primo grado era stata condannata per duplice omicidio volontario aggravato, con la procura padovana che nella sua requisitoria aveva chiesto l'ergastolo. Ora, in appello, la difesa puntava sulla relazione del perito che aveva visitato la donna durante il primo processo e che ne aveva certificato un disturbo di personalità di tipo paranoide. Era stato escluso, però, che questo potesse aver inciso sulla sua capacità di intendere e di volere al momento degli omicidi, poiché Diletta, seguita da tempo dal centro di salute mentale cittadellese, assumeva ansiolitici e antidepressivi, incompatibili con un possibile vizio di mente che avrebbe potuto costituire una circostanza attenuante. In secondo grado si è giunti perciò ad un accordo tra la pubblica accusa e la difesa di Diletta Miatello: la pena è stata ridotta di 4 anni e mezzo, inalterati invece i risarcimenti riconosciuti in primo grado ai familiari, che non erano stati oggetto di ricorso. Un punto che segna probabilmente4 la fine della vicenda giudiziaria: tecnicamente c'è tempo due mesi per un ricorso, ma il fatto che si sia raggiunto un accordo tra le parti fa presumere che non si arriverà in Cassazione.