IN MANETTE L’UOMO DAI TANTI “ALIAS”
Arrestato l’uomo dai tanti “alias”. Gli investigatori della Squadra Mobile hanno finalmente rintracciato il tunisino di 40 anni che per anni è riuscito ad evitare il carcere. L’uomo, con un ordine di carcerazione in pendenza, è stato individuato e poi fermato in piazza Salvemini a Padova.
Senza fissa d imora e irregolare sul territorio nazionale, dal 2021 al 2023 ha commesso una serie di reati contro il patrimonio: furti, ricettazioni, reati contro la persona. Si parla anche di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
L’ individuazione del soggetto è stata lunga e complessa per gli agenti della Squadra Mobile di Padova, dal momento che nascondeva la propria identità dietro numerosi pesudonimi: 6 sono stati quelli accertati.
A seguito degli accertamenti di rito, l’arrestato è stato condotto presso la casa circondariale di Padova “Due Palazzi”, dove sconterà la sua pena di quasi 5 anni.
È questa una vicenda che ci lascia con un interrogativo: perché gli stranieri che commettono reati in Italia non scontano la pena nel loro paese d'origine? La domanda si fa ancora più pressante considerando i costi che ricadono sulla nostra società. Un detenuto in Italia, infatti, può arrivare a costare anche 150 euro al giorno. È ormai necessario che il nostro Governo stipuli accordi con i paesi d’origine per evitare che l'onere ricada sulle spalle dei contribuenti italiani. Sarebbe inoltre necessario rimborsare il costo di carcerazione agli Stati da cui provengono i singoli detenuti. Così facendo l’Italia guadagnerebbe in efficienza ed efficacia della pena. Questo perché le carceri dei paesi d’origine dei detenuti, viste le condizioni, potranno essere un deterrente contro questo tipo di criminalità.