PADOVA: DALLA CELLA ORDINAVA LA DROGA VIA WHATSAPP
All’interno del carcere Due Palazzi di Padova, un detenuto si riforniva di stupefacenti tramite Whatsapp alla fidanzata, per poi rivenderli ai compagni detenuti. I fatti risalgono al periodo tra novembre 2022 e agosto 2023, e oggi, dopo le indagini, si è giunti alla richiesta di rinvio a giudizio per una ventina di persone.
L’uomo, un nordafricano di 31 anni recluso nella sezione dei condannati in via definitiva, aveva nascosto all’interno di un posacenere in legno, costruito con un doppio fondo, un telefono cellulare, una USB e degli auricolari.
In questo modo, si accordava con la fidanzata sui quantitativi di hashish da portare all’interno del penitenziario. La quale, su sua indicazione, si riforniva presso un ex detenuto del Due Palazzi, e glielo consegnava durante i colloqui. Lo stupefacente veniva quindi rivenduto all’interno della casa di reclusione, e i pagamenti erano saldati attraverso “Money Transfer” dai detenuti stessi.
Il cellulare è stato scoperto dopo una perquisizione e all’interno sono stati trovati tutti i messaggi, circa 800, che documentavano i traffici all’interno del carcere. Oltre a lui, a finire nei guai sono stati altri 15 reclusi, che avrebbero usato il cellulare all’interno del penitenziario attraverso diverse SIM di cui erano in possesso. Il pm della Procura di Padova ha chiesto il processo per 21 persone: le accuse sono di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti (punito fino a quattro anni di carcere) e, per due detenuti (uno dei quali in concorso con la fidanzata) anche di spaccio di stupefacenti all’interno del Due Palazzi.