SASÀ SANARICO; IL SUO UN SACRIFICIO INDELEBILE
NOVENTA PADOVANA- Era il pomeriggio del 19 febbraio 2016 e Padova era immersa nelle frenetiche ricerche del corpo di Isabella Noventa. Spinto dal consueto impegno e determinazione che lo contraddistinguevano, il Sostituto Commissario Rosario Sanarico sommozzatore del Centro Nautico della Polizia di Stato di La Spezia, si offrì volontario per partecipare alle perlustrazioni tra i fondali del fiume Brenta e, presso le suddette chiuse, rimanendo impigliato sott’acqua senza ossigeno. Issato a riva, nonostante i tentativi di rianimarlo sul posto e in Ospedale a Padova, il Sostituto Commissario morì nel corso della notte tra le braccia dei suoi familiari. L’estremo sacrificio e il mirabile senso del dovere dimostrato gli sono valse il conferimento della massima onorificenza alla memoria da parte del Presidente della Repubblica che, il 23 maggio 2016, lo ha insignì della Medaglia d’Oro al Valor Civile. In mattinata, a Noventa Padovana, in occasione del 9° anniversario della sua morte, si è tenuta la cerimonia di commemorazione . Alle ore 11.30, nella Chiesa Parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo a Noventa Padovana, il Cappellano della Polizia di Stato ha officiato una Santa Messa in memoria di Sasà questo il nomignolo con cui veniva chiamato Sanarico. Insieme ai familiari erano presenti , le più alte cariche militari e civili del territorio. A seguito della Santa Messa la cerimonia è proseguita spostandosi sul luogo della tragedia, sul lungargine del Brenta, dove è stata deposta, nei pressi delle chiuse di Strà, una corona di alloro alla base del cippo commemorativo a lui dedicato.