SEXTING E CYBERBULLISMO: UNO STUDIO SUGLI STUDENTI
Il rapporto tra adolescenti e mondo digitale è sempre più stretto. A raccontarlo è un’indagine condotta dall’istituto Einaudi-Scarpa di Montebelluna, la scuola più grande della città, che ha coinvolto i propri studenti su temi come comportamenti online, bullismo e sexting.
Proprio quest’ultimo tema, ovvero lo scambio di messaggi, immagini o video a contenuto sessuale o sessualmente espliciti, è stato affrontato con grande sincerità: il 24% degli studenti ha dichiarato di aver avuto almeno un’esperienza di sexting. Parliamo quindi di circa 370 studenti, rapportando il dato al totale degli iscritti.
Secondo le risposte, nella maggior parte dei casi lo scambio nasce da una richiesta da parte di una persona per cui si prova interesse, più che da un’iniziativa autonoma.
Il fenomeno si verifica soprattutto in modo saltuario, ma non mancano studenti che dicono di averlo praticato più volte alla settimana.
Ma il cellulare è anche lo strumento attraverso cui si manifestano comportamenti offensivi: il 16% degli intervistati ha ammesso di aver inviato almeno una volta messaggi o audio con contenuti discriminatori. Più del 14% dichiara di averne ricevuti, mentre il dato più significativo è quello dei testimoni: oltre il 70% ha visto compagni o compagne essere presi di mira online.
Per quanto riguarda il bullismo, emerge un dato interessante: molti ragazzi scelgono di confidarsi con un amico, ma tanti altri preferiscono non parlarne con nessuno, spesso perché pensano che parlarne non cambierebbe la situazione.
La percezione generale è quindi che le vittime siano una minoranza: secondo il 62% degli studenti solo alcuni subiscono episodi di prepotenza, mentre per l’11% il problema è più diffuso.
Un’indagine che apre uno scorcio importante sulle dinamiche adolescenziali, tra social, relazioni e vulnerabilità, e che chiama in causa scuole, famiglie e istituzioni.