SVOLTA NEL CASO DI VINCENZA: INDIVIDUATO IL KILLER
Arriva una svolta, nel caso tutt'ora irrisolto dell'omicidio di Vincenza Saracino, la 50enne trevigiana freddata a colpi di coltello lo scorso 4 luglio, nei dintorni di un casolare isolato a Preganziol.
La Procura di Treviso avrebbe individuato, infatti, il presunto killer della donna. Si tratterebbe di una persona di origine straniera, un uomo che, subito dopo il delitto, sarebbe fuggito in Sudamerica dove tutt'ora si troverebbe. I Carabinieri lo avrebbero individuato poco dopo l’omicidio, ma il cerchio attorno al suo profilo si sarebbe chiuso quando lui aveva ormai già lasciato l'Italia. A suo carico, è attesa nei prossimi giorni l'emissione di un'ordinanza cautelare che attraverserà l'oceano, arrivando dall'altra parte del mondo, ma dopo diverse settimane tutti i tasselli potrebbero essere messi al loro posto.
Vincenza Saracino, quel 4 luglio, era stata uccisa a poche decine di metri da casa, in mezzo agli arbusti che dominano l’ingresso di una ex fabbrica abbandonata. Molto probabilmente si era recata lì perché aveva un appuntamento con qualcuno, senza sospettare che ad attenderla ci fosse il suo assassino. Uccisa con quattro coltellate, quella mortale arrivata alla carotide, la vittima era rimasta nell'erba alta per quasi 24 ore, a pochi passi dalla sua bicicletta elettrica, prima che qualcuno la notasse e desse l'allarme.
Dopo aver escluso quasi immediatamente la pista familiare o l'ipotesi di una rapina finita in tragedia, gli investigatori si erano allora concentrati su una persona che la vittima conosceva, probabilmente un frequentatore del sexy shop che la donna gestiva insieme al marito a Preganziol. Sono state le analisi sul cellulare di Vincenza, gli ultimi messaggi ricevuti e inviati prima di scomparire, e i rilievi del Ris dei carabinieri sulle tracce lasciate sulla sua bicicletta, a mettere gli inquirenti sulla pista giusta: ora il killer sembra avere un profilo, la persona è stata individuata, e presto dall'Italia partirà un mandato di cattura internazionale per metterlo di fronte alle sue responsabilità.