A NORDEST PEDAGGI INVARIATI, AUMENTA SOLO L'A27
Pedaggi pressoché invariati in tutto il Nordest, in alcuni casi addirittura ridotti rispetto allo scorso anno. Detta così, sembra una manna dal cielo per chi giornalmente si sposta in auto per lavoro tra veneto e Friuli, ma in realtà - come sappiamo - non possiamo certo inginocchiarci a ringraziare chi ci governa, quando si parla di autostrade. Anzi.
Cominciamo però dalle tariffe. In questo 2025, sia sulle autostrade Alto Adriatico che su quelle di competenza di CAV i pedaggi rimarranno invariati rispetto all'anno scorso: i prezzi, quindi, saranno i medesimi in tutta la tratta tra Padova e Venezia e tra Venezia e Trieste, comprese la tangenziale di Mestre e la A34 fino a Gorizia. Nessun rincaro anche sulla Brescia-Padova e sulla Valdastico. Scatteranno invece da febbraio, gli sconti sulla Pedemontana Veneta per i mezzi leggeri: pedaggi ridotti del 60% per chi, dal lunedì al venerdì e per un massimo di due tratte da 25 km al giorno, percorre la Superstrada veneta, quindi in particolare chi vive e lavora lungo questa arteria. Tra Montebelluna e Spresiano si pagherà 1 euro anziché 2,50, da Montecchio a Malo 1,64 anziché 4,10 euro. L'unica cattiva notizia arriva dalla A27, l'unica in zona gestita ancora da Autostrade per l'Italia: qui il rincaro nel 2025 sarà dell'1,8%, e costerà quindi 9,20 euro il tratto tra Mestre e Belluno.
Insomma, nel complesso un 2025 che si apre con prezzi invariati per muoversi sulle autostrade. Possiamo esserne felici? Diciamo comunque di no, in ogni caso. Perché le strade dovrebbero rientrare tra quei servizi che il cittadino già paga con le proprie tasse, in questo caso il bollo dell'automobile. Ed è per questo che in molti paesi europei (Germania, Svezia, Belgio, Danimarca, persino l'Ucraina) il pedaggio non esiste e le autostrade sono gratuite. L'Italia, come altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo, fa invece pagare sia la tassa, che poi il pedaggio. Così come in Spagna, dove però il transito è a pagamento fino a che non viene pareggiato il bilancio: una volta che i costi di costruzione e manutenzione si sono ripagati, la concessione scade e il pedaggio viene abolito.
Insomma, non esultiamo più di tanto: a Nordest non spenderemo più dell'anno scorso, per muoverci lungo le principali arterie. Ma non solo continuiamo a pagare tanto, ma lo facciamo in cambio di un servizio scadente, con direttrici a due corsie, code e ingorghi continui, e cantieri infiniti. E senza sapere, soprattutto, nelle tasche di chi finiscano realmente tutti gli altri soldi: quelli che si incassano, ma non si reinvestono in manutenzione.