AUTONOMIA: LA CORTE PUBBLICA LE MOTIVAZIONI
Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale ha bocciato alcuni passaggi cruciali della riforma sull'autonomia differenziata. 109 pagine in cui i giudici hanno spiegato le ragioni per cui diversi articoli della riforma debbano essere modificati. Tra le principali obiezioni c'è l’impossibilità di trasferire alle Regioni molte funzioni, seppur previste dalla Costituzione, perché la loro gestione dipende anche dalle normative europee. Alcune competenze infatti non possono essere attribuite alle Regioni in modo unilaterale, in quanto l'Unione europea ha un ruolo determinante in settori come la politica commerciale, l’energia e l’ambiente.
Un altro aspetto critico riguarda i Livelli essenziali delle prestazioni, che secondo la Corte non possono essere definiti dal governo con un semplice decreto: la loro definizione richiede un approccio più articolato.
Sul piano economico, la Corte ha ribadito che le Regioni, anche se ottengono più autonomia, non possono sottrarsi agli obiettivi di finanza pubblica e devono seguire il principio dell’equilibrio di bilancio. L’autonomia non deve compromettere la coesione economica del Paese.
Le motivazioni della Corte sono arrivate anche in Veneto, dove tra i prim ia commentare c’è il Presidente della Regione Zaia.
Il Governo, ora, dovrà rivedere la riforma, ma resta incerto cosa accadrà ai referendum in programma. La Corte di Cassazione si pronuncerà entro il 15 dicembre sulla validità dei quesiti.