CAOS AUTOVELOX, DENUNCE CONTRO IL COMUNE DI BELLUNO
Sugli autovelox è ancora caos totale, dopo la sentenza che alcuni mesi fa ha messo in discussione l'installazione degli apparecchi di rilevazione della velocità in tutta Italia e soprattutto la regolarità delle multe emesse.
L’associazione nazionale Altvelox, quella stessa che un anno fa aveva supportato le migliaia di multati a Cadoneghe, in provincia di Padova, portando all'annullamento di tutte le sanzioni, va avanti nella sua battaglia e stavolta punta al bellunese. Nei giorni scorsi, una denuncia è partita nei confronti delle più alte cariche amministrative della città di Belluno: il sindaco Oscar De Pellegrin, l'ex prefetto Savastano, il vicesindaco Paolo Gamba, il segretario comunale e alcuni rappresentanti della Polizia Locale. Altvelox, l’associazione nazionale che tutela gli utenti della strada, sosterrebbe che le multe emesse con gli autovelox siano irregolari, così come la presenza degli stessi apparecchi. L'associazione aveva presentato, ormai più di tre anni fa, una richiesta al Comune con la quale si voleva una relazione che attestasse il numero di incidenti sulle strade bellunesi, comprensiva del numero di morti e di feriti. Nonostante i numerosi accessi agli atti, la relazione non è mai stata consegnata, e da qui è stata mossa la denuncia. L'accusa, mossa nella denuncia-querela, sarebbe quella di omissione d’atti d’ufficio, frode processuale, falso e truffa.
Un passo che ha fatto imbufalire i primi cittadini di tutto il bellunese, che immediatamente si sono schierati a difesa dei colleghi del capoluogo. Ad oggi, infatti, non esiste ancora una norma statale che regolamenti con chiarezza l'utilizzo dei velox fissi: un buco normativo che crea innumerevoli appigli non solo ai ricorsi contro le sanzioni staccate per eccesso di velocità, ma anche, come nel caso bellunese, di prese di posizione contro le amministrazioni stesse da parte di comitati e associazioni. Amministratori pubblici che, fino a che il Governo non interverrà dando una linea chiara per tutti, continueranno ad operare andando alla cieca. proprio dal bellunese, arrivano altri esempi di quanto la situazione sia diventata frammentata e instabile: la sindaca di Pieve di Cadore ha dovuto congelare tutte le sanzioni staccate nel suo territorio per il timore che potessero essere bersaglio dei ricorsi e paralizzare l'amministrazione.