GOVERNO-REGIONI: A VENEZIA LA FESTA DEI NERVI TESI
Autonomia, autogoverno, federalismo fiscale: a Venezia si riunisce la politica italiana, e seppur con nomi diversi e differenti variazioni sul tema, al centro del dibattito rimane il rapporto tra il Governo centrale e le periferie amministrative, i cui punti critici sono arrivati subito all'ordine del giorno.
Da un lato i governatori, Zaia, Fedriga e Fontana in testa, nel reclamare maggiore autonomia e maggiore spazio per le istanze territoriali e locali. Dall'altro, invece, il monito - forte e chiaro - arrivato dal Capo dello Stato in persona. Sergio Mattarella, arrivato a Venezia lunedì mattina accompagnato da Zaia e Brugnaro, ha visitato in forma privata anche la Basilica di San Marco, subito dopo aver parlato in maniera molto diretta alla platea delle regioni, a Palazzo Ducale, nella patria delle spinte federaliste di un tempo e autonomiste di oggi. E l'ha fatto richiamando i governatori all’ordine: autonomia sì, ma senza esagerare con le invasioni di campo.
Un tema, quello delle autonomie, che torna ancora più a dividere governo ed enti regionali al termine del consiglio dei ministri, che in mattinata ha deciso di impugnare la legge con cui la provincia di Trento aveva dato il via al terzo mandato per il presidente Fugatti. Una decisione a sorpresa, nella quale la Lega ha votato contro, a Palazzo Chigi, e che Trento ha bollato immediatamente come contrario al principio stesso di provincia autonoma.
Martedì a Venezia, per l'ultimo dei tre giorni di festival, arriva la premier Meloni. E sul tavolo c'è da sistemare anche la querelle aperte tra l'esecutivo e il Friuli: il ministro Ciriani, meloniano, aveva lamentato presunti ritardi nell'inaugurazione dell'ospedale di Pordenone, e in tutta risposta gli assessori regionali leghisti e forzisti hanno rimesso le deleghe aprendo la crisi della giunta. Fedriga, prima di decidere il da farsi, si confronterà a Venezia con la premier, ma ha già replicato chiarendo perfettamente la sua posizione: "Penso che abbiamo dato un contributo importante allo sviluppo della Regione e ci piacerebbe continuare a farlo - ha detto il presidente friulano - ma non sono disposto a scendere ai compromessi di una vecchia politica, che guarda a posizionamenti e non a risposte da dare ai cittadini".