IL CAMPO LARGO CANDIDA GIOVANNI MANILDO IN REGIONE
Sarà Giovanni Manildo, il candidato del centrosinistra unito alle elezioni regionali in Veneto del prossimo autunno. Una candidatura che era nell'aria da qualche settimana, e che, ufficializzata nella serata di ieri dal Partito Democratico veneto, capofila della coalizione riformista, da questo momento dà ufficialmente il via alla campagna per le regionali.
Avvocato, 55 anni, nato a Conegliano, sposato e padre di tre figli, Manildo è esponente riformista del Pd e divenne sindaco di Treviso nel 2013, ricandidandosi poi nel 2018 quando venne sconfitto da Conte. Oggi ha accettato la candidatura ed è pronto a scendere in pista. Il suo nome si è pian piano fatto largo dai lavori del "tavolo" del campo largo veneto, che oggi lo vede sostenuto dai dem, da Avs, Movimento 5 Stelle, Veneto che Vogliamo, Rete delle Civiche Progressiste, +Europa, Volt Europa, Psi e Movimento Socialista Liberale. «Mi candido alla presidenza della Regione Veneto», ha detto Manildo dopo l'investitura a candidato presidente, «perché credo nella possibilità reale di un cambiamento. Perché dopo troppi anni in cui il destino della nostra terra è stato affidato a un uomo solo al comando, è il momento di aprire una nuova stagione. Una stagione fondata sull’ascolto, sull’unità, sulla forza delle differenze».
La battaglia non sarà per nulla semplice, e il campo largo ne è ben conscio. Ma il duello elettorale non vedrà Luca Zaia come oppositore, e dopo la batosta del 2020 questa per il centrosinistra è già un'ottima notizia e un punto di partenza diverso, su cui investire. Se poi dovesse addirittura accadere che il centrodestra arrivi davvero diviso ai seggi, la coalizione non vuole farsi trovare impreparata: rispetto cinque anni fa, quando il nome di Lorenzoni arrivò molto in ritardo, stavolta si parte per tempo, e anzi in anticipo rispetto alla concorrenza, che potrebbe scegliere il nome del candidato di centrodestra addirittura a settembre.
«Dopo 30 anni di potere del centrodestra, si apre una fase nuova», sostiene Manildo, «Serve una Politica che sappia ascoltare e parlare alle persone, che non si limiti a cercare il consenso immediato, ma che sia in grado di aggregare idee per costruire un progetto a lungo termine. Il centrodestra è in crisi perché cerca un nuovo monarca a cui passare la corona. Ma i veneti non vogliono un altro re. Vogliono essere ascoltati, riconosciuti e coinvolti». A Giovanni Manildo, l'uomo che dodici anni fa sconfisse lo sceriffo Gentilini, oggi il centrosinistra veneto chiede di provare a scalfire un predominio che da trent'anni governa incontrastato.
