IL DON NON MOLLA: "PER GAZA INDIGNARSI NON BASTA"
Il giorno dopo il viaggio che l’ha riportato in Italia, ad attendere don Nandino Capovilla nella sua parrocchia di Marghera, nel veneziano, c’è tutta una comunità che non si stringe solo a lui, ma anche che ne sostiene le idee. Il don da vent’anni, ormai, continua a viaggiare verso il Medio Oriente per portare la sua parola di pace, i suoi gesti di distensione e la sua battaglia per la dignità, la libertà e la vita dei palestinesi. Stavolta, e non è la prima volta, all’aeroporto di Tel Aviv è stato fermato e respinto: è considerato un pericolo per lo stato di Israele, che dopo sette ore in custodia lo ha rispedito a Roma.
Le sue missioni, oggi, le chiama “pellegrinaggi di giustizia”. E nella sua battaglia ha dalla sua il supporto, non solo morale, di una comunità che lo segue. Don Capovilla, dalla piccola e difficile parrocchia di Marghera, prova a richiamare l’occidente a quelle che definisce enormi responsabilità.