L'INVETTIVA DI BRUGNARO: "A ME, SCELGONO BARABBA"
Nel pieno dell'inchiesta che ha travolto l'amministrazione veneziana portando a 22 indagati, compreso il primo cittadino, e all'arresto dell'assessore Renato Boraso che nelle ultime ore ha rassegnato le sue dimissioni dal carcere Due Palazzi, dove è in custodia cautelare, il sindaco Luigi Brugnaro per ora ha deciso di rinviare l’appuntamento in Consiglio comunale e di riferire alla città il prossimo 9 settembre. Ma venerdì mattina, un po' a sorpresa, ha deciso di prendere la parola in Consiglio metropolitano, a Ca’ Corner, per la sua prima uscita istituzionale da quando, martedì, è scattata l’inchiesta della Guardia di finanza e gli è stato notificato un avviso di garanzia. «So di avere la coscienza pulita», ha detto Brugnaro, togliendosi più di qualche sassolino dalle scarpe. L'ha fatto davanti ad una platea ridotta: in sala erano presenti infatti solo i consiglieri di maggioranza, mentre i consiglieri comunali di opposizione hanno preferito non presenziare ritenendo, invece, che sarebbe doveroso che prima di tutto Brugnaro facesse chiarezza in consiglio comunale.
Brugnaro torna sulle proprie questioni finite sotto i riflettori della procura di Venezia: la vendita di Palazzo Papadopoli, la trattativa per l'area dei Pili che affaccia sulla laguna e la gestione del trust. "Ci sono state delle procedure che non ho seguito", ha detto il primo cittadino di Venezia, "e anzi, è un motivo di orgoglio l'essere riusciti a vendere rosegotti (testuali parole) che non si riuscivano a vendere da tempo, soldi che poi sono stati utilizzati per il bilancio del Comune". Tra le questioni personali, non ultima, un accenno anche alla Reyer, la squadra di pallacanestro di cui è proprietario.
Infine, un commento duro contro chi lo contesta, opposizioni e cittadini. Luigi Brugnaro si appella ai veneziani: "Continuate a fidarvi, sono una persona onesta e lo dimostrerò", tuona da Ca Corner. Poi, con una provocazione diretta, si identifica apertamente come Gesù Cristo, che si incammina con la croce in spalla verso la sua passione.