MESTRE, COLPO CON I DIVARICATORI PRESI AI POMPIERI
Prima il furto nella caserma dei Vigili del Fuoco, poi la spaccata al negozio di gioielli in pieno centro a Mestre. Due colpi apparentemente non collegati ma che in realtà lo sarebbero eccome.
Tutto inizia poco dopo l’una di notte tra domenica e lunedì, quando i pompieri di via San Fidenzio, a Padova, si accorgono che qualcuno è riuscito a introdursi all’interno della caserma. I ladri hanno portato via due divaricatori – strumenti utilizzati per aprire lamiere e portiere nei soccorsi stradali – e alcune batterie. Le immagini delle telecamere mostrano tre persone incappucciate che entrano, agiscono in pochi minuti e fuggono senza lasciare tracce.
Alle 3.30 del mattino, a Mestre, un secondo episodio. Quattro uomini con il volto coperto fanno irruzione nella gioielleria "RC Orologi". Forzano la porta d’ingresso utilizzando un divaricatore dello stesso tipo rubato poco prima. Una volta dentro, arraffano una cinquantina di orologi di lusso, tra cui molti Rolex, dal valore compreso tra i 7 mila e i 23 mila euro. Rubano anche del denaro dalla cassaforte, poi si danno alla fuga su un’auto guidata da un complice.
Gli inquirenti non hanno dubbi: i due episodi sono collegati. Le indagini si stanno concentrando su una possibile banda organizzata, già sospettata di altri furti simili ai danni dei vigili del fuoco di Abano Terme e Mestre nelle scorse settimane. Obiettivo: rubare strumenti professionali ad alte prestazioni, utili per compiere furti con estrema rapidità.
Il divaricatore, infatti, sebbene progettato per salvare vite, può essere facilmente trasformato in un potente strumento di scasso. Una preoccupazione concreta, perché oltre al danno economico, la sottrazione di queste attrezzature mette a rischio la prontezza operativa dei soccorritori, soprattutto nei casi di emergenza dove ogni secondo può essere decisivo.