NEGLI OSPEDALI 25 FERITI: TRE SONO ANCORA GRAVI
Un bilancio drammatico di tre vittime, ma che poteva essere enormemente più pesante. Sono ben 25, infatti, le persone rimaste ferite nell'esplosione della cascina di Castel d'Azzano e trasportati in quattro ospedali di città e provincia. Il prezzo più alto, purtroppo, anche in termini di feriti l'ha pagato l'Arma dei Carabinieri. Nei primi concitati istanti dopo la deflagrazione, i feriti meno gravi sono stati portati all'ospedale di Villafranca, sei persone in tutto portate all’Ospedale ‘Magalini’ e accolte in Pronto Soccorso, da dove dopo le cure e gli accertamenti del caso cinque pazienti sono stati dimessi già in mattinata, e così pure altri due arrivati al nosocomio di Negrar. L’unico a rimanere in osservazione a Villafranca è un poliziotto che dovrà sottoporsi ad un intervento ortopedico.
I feriti più gravi, invece, sono stati dirottati nei principali ospedali della città: ben 13 sono i carabinieri feriti arrivati a Verona, e cui si aggiungono tre poliziotti e un vigile del fuoco.
Al polo di Borgo Trento sono arrivati in nove, e di questi tre sono quelli ricoverati in gravi condizioni: due in rianimazione, seguiti dai medici di chirurgia plastica, e uno nel centro Grandi ustionati, e seppure nessuno di loro sia in pericolo di vita, i medici monitorano le loro delicate condizioni e la prognosi per tutti rimane ancora riservata. Tutti gli operatori delle forze dell’ordine coinvolti hanno riportato traumi da scoppio, come ustioni a collo e volto, problemi maxillofacciali, acufeni e contusioni causate dallo sbalzo che li ha proiettati a diversi metri dall’esplosione.
Sei di loro, sono stati già dimessi con prognosi tra i 21 e i 30 giorni, ma oltre al danno fisico il contraccolpo emotivo è stato davvero importante: militari e agenti coinvolti, oltre ad aver visto alcuni colleghi perdere la vita, sono arrivati in ospedale stremati e molti di loro sono stati raggiunti anche dai familiari, supportati dal servizio di supporto psicologico dell’ospedale.
E così pure a Borgo Roma, dove sono arrivati otto pazienti tra codici verdi e arancioni, e che dopo essere stati medicati sono stati comunque dimessi nel corso della giornata.