PIOGGE ECCEZIONALI, 13 BACINI LAMINAZIONE NECESSARI

Una nuova perturbazione si è abbattuta sul Veneto e le previsioni meteo annunciano per le prossime ore una nuova fase di instabilità dal pomeriggio/sera di martedì 5 marzo e fino alla serata di mercoledì 6. L’acqua caduta la scorsa settimana ha messo in seria difficoltà molte zone del Veneto, soprattutto nel vicentino e nel padovano: precipitazioni eccezionali sempre più violente e frequenti. Un simile quantitativo giornaliero a Vicenza, ad esempio, non si misurava dal 16 maggio 2013.

Anche l’analisi della pioggia scesa in tutto il mese di febbraio è indicativa: con 300 millimetri quello di quest’anno è il più piovoso da quando ci sono dati disponibili, cioè dal 1919. E gli altri picchi si sono verificati nell’ultimo decennio, ovvero nel 2014 e nel 2016. Sono dati che devono far riflettere sulla necessità – evidenziata anche dal presidente Zaia - di affrontare con urgenza il tema di come scolmare le piene.

Il bacino di laminazione di Caldogno, lo abbiamo sottolineato più volte, ha salvato Vicenza. E così ritorna sempre più preponderante la necessità di realizzare questi serbatoi temporanei, anche quei 13 bacini che mancano all’appello che si sommerebbero ai dieci già operativi. Ma questi interventi richiedono molte risorse: oltre un miliardo di euro per l’esattezza. Fondi che dovrebbero partire da Roma per la messa in sicurezza del nostro territorio. Ricordiamo anche la grande incompiuta del Veneto, l’idrovia Padova-Venezia che da sola costerebbe 500 milioni e che rappresenterebbe perlomeno un’opera idraulica a tutela del territorio, canale di sfogo verso la laguna.