RITROVATA CONFUSA A PADOVA, ERA A 340 KM DA CASA
Ha dell'incredibile la vicenda, vissuta dalla famiglia di una donna marchigiana, ritrovata in stato confusionale a Padova, a oltre trecento chilometri da casa.
A dare l'allarme era stato il marito della signora, una settantenne residente a Porto Sant'Elpidio, sulla costiera fermana, nelle Marche: lui, che era fuori casa per motivi di lavoro, si era allarmato rientrando e non trovandola nell'abitazione, senza riuscire a rintracciarla né a mettersi in contatto con lei.
La preoccupazione è rapidamente aumentata, spingendo il consorte a contattare la Polizia per segnalarne la scomparsa.
Durante l’ispezione a casa, gli agenti hanno notato che mancavano le chiavi dell’auto della donna, un ulteriore segnale che qualcosa non andava. A dare una svolta alla situazione, però, sono state la tecnologia e l'unione d'intenti delle forze dell'ordine: attraverso la geolocalizzazione dell'apparecchio, il cellulare della donna risultava trovarsi addirittura a Padova, a 340 chilometri di distanza dal luogo della scomparsa. E quando la donna ha risposto alle telefonate dei poliziotti, è risultata immediatamente in stato confusionale: non era in grado di fornire informazioni sulla sua posizione, non sapeva nemmeno spiegare come ci fosse arrivata, in Veneto.
Una poliziotta, dalle Marche, ha avuto allora la prontezza di utilizzare uno stratagemma: l'ha videochiamata, si è fatta mostrare l’insegna di un negozio che l'anziana aveva alle spalle, e così è finalmente riuscita a individuarne la posizione. Il resto l'hanno fatto poi gli agenti della locale di Padova, che contattati si sono precipitati sul posto, hanno tranquillizzato la signora e l'hanno condotta in un luogo sicuro, in attesa dell'arrivo dei familiari. Un grande lavoro di squadra, e la tecnologia che ha fornito sicuramente una grande mano alla soluzione del caso.