STESSO PREZZO, MENO PRODOTTO: ECCO COME CI FREGANO

Se vi è capitato di comprare un prodotto pensando di ricordarlo più grande e ora non lo è più sappiate che non è un problema di memoria ma piuttosto potreste essere vittima di un fenomeno ingannevole.

Parliamo, infatti, di “sgrammatura”. Una vera e propria strategia di marketing che si sta diffondendo sempre di più e che riguarda i prodotti che acquistiamo abitualmente.

Ma che cosa comporta? Le aziende riducono le quantità dei prodotti mantenendo invariato il prezzo di vendita. In altre parole, la confezione dell’articolo è quella di sempre, così come il prezzo, ma dentro c’è meno quantità del prodotto acquistato. Così ci troviamo a comprare una confezione da 20 bustine di tè invece che da 25 o pacchi di caffè da 225 grammi piuttosto che da 250.
Questa pratica colpisce una grande varietà di prodotti, dai detersivi, ai generi alimentari fino ai prodotti per la cura personale. L’associazione Altroconsumo, ha infatti, evidenziato un aumento dei costi al chilo o al litro fino al 200%.

A trarre in inganno sono le confezioni che rimangono le stesse nella dimensione, nel colore e nel prezzo, portando così, i consumatori poco attenti a non far caso alla minor quantità di prodotto.

Questo ha un impatto negativo sul potere d’acquisto per le famiglie che si ritrovano a spendere di più per gli stessi prodotti, danneggiando anche la fiducia dei consumatori verso il mercato.

Ma come difendersi?

La parola d’ordine è attenzione: bisogna sempre ricordarsi di controllare il formato dell’articolo che si vuole acquistare e il prezzo al kg o al litro. In questo modo riusciamo a capire quanto stiamo effettivamente spendendo in proporzione alla quantità di prodotto che mettiamo nel carrello.