ZAIA, NIENTE PROROGA: "VENETO AL VOTO, E' LA LEGGE"
"Stabiliremo a breve la data delle elezioni regionali". A confermarlo, direttamente, è il presidente del Veneto Luca Zaia. IL presidente uscente, a ben guardare, perché dopo aver incassato il "no" al terzo mandato, la pronuncia con cui la Consulta ha escluso la possibilità di posticipare le urne regionali alla primavera del 2026, di fatto comincia in queste settimane la discesa della giunta guidata da Zaia a palazzo Balbi. A fine giugno, tra un mese e mezzo, si aprirà ufficialmente la calda estate della campagna elettorale veneta, e Zaia - oggi più che mai - incassa l'ennesimo colpo di cui avrebbe fatto politicamente a meno e guarda avanti, quasi con sportività.
"Zaia meritava di rimanere in carica per le olimpiadi invernali", ha detto oggi il collega lombardo, Attilio Fontana. E invece niente proroga, per l'amministrazione regionale uscente: si voterà entro i sessanta giorni successivi al termine dell'attuale quinquennio di legislatura, quindi al più tardi domenica 23 novembre 2025. Ora sì, che comincia davvero la corsa alle urne per la Regione Veneto: e se ad oggi Zaia dimostra ancora di prenderla con filosofia, limitandosi a sottolineare le incongruenze delle leggi italiane (per il comune di Venezia, per esempio, le elezioni slitteranno al 2026), tutti sanno - non solo nella maggioranza uscente - che la vera madre di tutte le battaglie si consumerà sul nome del candidato di centrodestra.