CITYTAX AGEVOLATA PER OPERATORI SANITARI A VENEZIA
Dal mese di aprile gli operatori sanitari che lavorano a Venezia senza essere residenti potranno contare su una “citytax” agevolata. È questo l’esito dell’accordo tra Ulss 3 Serenissima e Comune per venire incontro alle necessità di professionisti preziosi che prestano i loro servizi nella città insulare.
Molti sono stati negli ultimi anni gli operatori sanitari costretti a pernottare nelle strutture ricettive, perché nuovi arrivati o in attesa di stabilizzazione, ed ogni volta è stato loro richiesto di pagare la tassa di soggiorno. Ecco invece che con la nuova misura, la tassa dovrà essere pagata solo una volta l’anno, per un massimo di cinque giorni.
Un bonus che si aggiunge a quelli già introdotti in passato quali ad esempio la Foresteria, gli appartamenti riservati e i parcheggi al Tronchetto.
Tutte misure utili per attirare personale nel capoluogo, come anche l’iniziativa dal carattere internazionale pensata nell’estate 2023 dall’azienda sanitaria per attirare medici di base in una città come Venezia che nel corso degli anni, oltre a perdere migliaia di residenti, aveva fatto registrare una vera moria di medici di famiglia.
Una campagna che aveva avuto risalto anche all’estero e che, nemmeno due mesi dopo, aveva visto il primo medico rispondere all’appello: un giovane di soli 25 anni originario proprio del centro di Venezia e ritornato nella città d’origine dopo un periodo di formazione fuori regione.
Quest’anno invece c’è stato spazio per la riduzione della citytax e se da una parte c’è la soddisfazione per una misura che agevola gli operatori del comparto sanità che lavorano a Venezia, dall’altra sorge ancora qualche dubbio sul perché professionisti cosi preziosi e ricercati, che non vengono nel capoluogo da turisti ma per prendersi cura della salute dei cittadini, debbano pagare una tassa per poter svolgere le proprie mansioni lavorative.