L'AUTOPSIA: GIACOMO UCCISO DA UNA COLTELLATA
Una sola coltellata all’addome: un unico colpo che però a Giacomo Gobbato è costato carissimo.
L’autopsia sul corpo del giovane morto venerdì sera a Mestre nel tentativo di sventare una rapina non lascia spazio a interpretazioni.
E secondo le analisi del medico legale quella coltellata sarebbe compatibile con quella poi inferta all’amico di Giacomo, presente con lui e rimasto ferito alla gamba.
Un’analisi utile per confermare anche l’accusa di tentato omicidio nei confronti del 38enne di nazionalità moldava che ora si trova in carcere e che, subito dopo aver accoltellato i due giovani, aveva tentato di rapinare un’altra donna, a pochi metri di distanza, prima di essere fermato da alcuni passanti che poi hanno chiamato le Forze dell’Ordine.
La famiglia di Giacomo, la cui morte, proprio per le modalità con cui è avvenuta, ha profondamente scosso l’opinione pubblica, attende il via libera per i funerali, che potrebbero tenersi tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima a Jesolo, dove il giovane era cresciuto.
E intanto comitati, associazioni e opposizioni della città si preparano alla grande manifestazione di venerdì pomeriggio a Mestre per ricordare Giacomo ma anche per tornare a sollevare con forza tutte le questioni che, a loro dire, non sono ormai più rimandabili.
Il degrado, la desertificazione, l’assenza di politiche sociali: tutti temi imputati alla Giunta Brugnaro a cui, ancora una volta, come succede da mesi, sarà chiesto di farsi da parte.
Il corteo, a cui prenderanno parte una quarantina di realtà cittadine, partirà alle cinque del pomeriggio dalla stazione e passerà anche per Corso del Popolo, dove è avvenuta la tragedia. Si prevede la partecipazione di migliaia di persone.