MOTO ONDOSO, PIÙ CONTROLLI IN LAGUNA

Più controlli per combattere il moto ondoso: a deciderlo, a Venezia, il Comitato per la Sicurezza pubblica, andato in scena martedì mattina in Prefettura. Presenti attorno allo stesso tavolo tutte le principali istituzioni cittadine, che hanno concordato sulla necessità di un nuovo giro di vite nei confronti delle imbarcazioni a motore che non rispettano le regole.

L’ultimo incidente si è verificato solo alcuni giorni fa, quando due giovani regatanti sono state investite da un lancione mentre si stavano allenando.

Un evento che ha fatto scoppiare di nuovo la polemica su un tema tra i più dibattuti in città. E che ha spinto le istituzioni a intervenire.

La necessità di salvaguardare la sicurezza della laguna è ormai riconosciuta da tutti a Venezia. Al punto che un anno fa il Sindaco Brugnaro aveva convocato a San Giuliano gli Stati Generali della Mobilità Acquea, chiedendo a tutte le realtà interessate di proporre soluzioni.

Ma la più importante Venezia la attende da Roma: nel nuovo Codice della Strada, approvato alla Camera e ora passato al Senato, è contenuta anche l’omologazione del cosiddetto “Barcavelox”, una sorta di autovelox dell’acqua. Le telecamere sono già installate lungo i canali veneziani, ma ancora non possono elevare sanzioni.

Una lotta, quella al moto ondoso, da vincere non solo per una navigazione più sicura, ma anche per la salvaguardia stessa della città. Il fenomeno, lo ricordiamo, danneggia gravemente i muri di sponda di Venezia, e contribuisce al loro degrado e alla loro instabilità.