RISSA TRA SCATOLETTISTI: FERITO A MORTE
Ucciso per un regolamento di conti nell’ambiente degli scatolettisti. E’ l’ipotesi degli investigatori alla base dell’omicidio verificatosi lunedì sera in via Rizzardi, a Marghera, vicino alla stazione ferroviaria.
La vittima è un cittadino albanese accoltellato in strada insieme al fratello, che ha rimediato invece ferite non gravi.
Sono già state fermate due persone che gli inquirenti ritengono responsabili del delitto: si tratterebbe di due uomini di nazionalità macedone, accompagnati in questura nel corso della notte.
Secondo le prime ricostruzioni l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite tra due gruppi di scatolettisti: quattro macedoni e quattro albanesi che si sarebbero trovati per chiarirsi. Evidentemente, però, la lite è sfociata ben presto in qualcosa di più grave.
Profonde le ferite inferte sulla vittima, fatto questo che fa ipotizzare che l’arma del delitto sia un coltello con una lama lunga diversi centimetri.
Gli scatolettisti sono gli imbonitori di strada – operanti soprattutto nel centro storico di Venezia - che cercano di carpire la buona fede dei passanti proponendo loro il gioco delle tre scatolette: chi partecipa deve individuare sotto quale scatoletta si nasconda una pallina. Giochi che però, poi, si rivelano delle truffe.
Solo l’ultimo di una lunga serie di episodi delittuosi verificatisi nella zona dello spaccio della terraferma veneziana, quella compresa tra Mestre e Marghera.
Il più grave appena due mesi fa, il 20 settembre, quando il 26enne Giacomo Gobbato era rimasto ucciso in Corso del Popolo mentre tentava di sventare una rapina insieme a un amico. Per il suo omicidio, era finito in carcere un uomo di origini moldave.