TURISMO, PROTESTE PURE A MALAGA. BRUGNARO, CHE FAI?
A protestare contro il turismo di massa, adesso, sono anche i cittadini di Malaga. Lo scorso fine settimana circa 15 mila persone sono scese in piazza per manifestare. Il motivo? L’aumento dei prezzi degli affitti, sempre più alti e ormai insostenibili per le famiglie.
E questo perché, ancora una volta, i proprietari preferiscono affittare ai turisti, visto che è decisamente più redditizio.
Malaga, città del sud della Spagna, negli ultimi 20 anni ha visto un aumento esponenziale dei visitatori, passati da mezzo milione all’anno a più di un milione e mezzo all’anno.
Con tutte le conseguenze sul fronte della residenzialità che anche noi conosciamo bene perché da anni si verificano anche a Venezia.
Sette anni fa, a Malaga, gli appartamenti registrati a uso turistico erano meno di 850, oggi sono 12mila, senza contare tutto il sommerso.
E in alcuni quartieri, addirittura, sui principali portali di affitto per turisti sono presenti il 20 o il 25% degli appartamenti totali.
Da qui la protesta dei residenti, che chiedono più tutele per loro.
La stessa tendenza, insomma, che si sta verificando anche a Venezia, dove però i numeri sono decisamente più sproporzionati: 30 milioni di turisti all’anno a fronte di meno di 50 mila residenti.
Per questo la Giunta comunale – dopo aver avuto il via libera due anni fa dal Parlamento – sta studiando un regolamento per limitare gli affitti brevi: tutta una serie di regole che, se non rispettate, consentirebbero di affittare ai turisti non più di 120 giorni all’anno.
Ma opposizioni a Ca’Farsetti, comitati e associazioni chiedono di più, a partire da una fiscalità agevolata per i proprietari che affittano ai residenti anziché ai turisti.