UNESCO: VENEZIA SALVA MA ANCORA SOTTO ESAME
Venezia resta, almeno per ora, tra i siti Patrimonio mondiale dell’umanità. Il tanto temuto inserimento nella “black list” dell’Unesco è stato scongiurato, ma non senza riserve.
Nel rapporto conclusivo, presentato a Parigi al Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, gli ispettori dell’Unesco riconoscono i progressi compiuti in particolare su casa, ambiente e mobilità. Ma avvertono: la questione del turismo resta irrisolta.
Tra gli interventi valutati positivamente ci sono il piano casa per il riutilizzo degli alloggi pubblici vuoti, il progetto Venezia città campus per gli studenti, i restauri in area marciana e il Mose, che dal 2020 ha difeso la città dalle acque alte più di cento volte.
Apprezzato anche il mantenimento del divieto per le grandi navi in bacino San Marco e l’avvio della gara per il porto off-shore.
Ma il turismo resta il nodo centrale. Pur accogliendo con favore l’introduzione del ticket di ingresso e il regolamento sugli affitti brevi, l’Unesco sottolinea la mancanza di un piano operativo per la gestione sostenibile dei flussi e chiede un organismo dedicato.
La scadenza è fissata: entro il 1° febbraio 2026 l’Italia dovrà presentare un rapporto dettagliato con tutte le misure correttive adottate. Solo allora, nella 48ª sessione del Comitato, sarà deciso il destino di Venezia nella lista dei siti protetti.
Venezia, per ora, è salva, ma il conto alla rovescia è iniziato. E il futuro della Serenissima dipenderà, ancora una volta, dalla sua capacità di bilanciare tutela e sviluppo.