VIA PIAVE: BENE I CONTROLLI, MA ANCHE IL SOCIALE
Più controlli con l’esercito, ma anche “passeggiate” nelle ore serali per verificare di persona la situazione.
Per il Sindaco di Venezia Brugnaro sono due tra le possibili soluzioni per combattere il degrado nel quartiere Piave.
Il primo cittadino lo ha dichiarato giovedì a margine dell’inaugurazione, all’Arsenale, del Salone dell’Alto Artigianato Italiano.
Lunedì Brugnaro incontrerà il Ministro dell’Interno Piantedosi, e a lui chiederà la possibilità di usufruire dell’esercito per presidiare di più, e meglio, le strade della terraferma veneziana.
Un ulteriore aiuto nonostante, tra le forze dell’ordine del territorio, i presidi in via Piave siano aumentati negli ultimi mesi.
E poi, come detto, il tema delle passeggiate: promette di andare personalmente in quartiere, soprattutto nelle ore serali, offrendo pure il caffè, dice, a chi bazzica in via Piave, spiegando come in città siano ben accetti solo coloro che rispettano le regole.
Del resto un intervento in quartiere ormai non è più rimandabile. Soprattutto dopo gli ultimi due episodi: quello di Corso del Popolo che ha portato alla morte di Giacomo Gobbato, intervenuto per evitare una rapina e ucciso da una coltellata, e quello di via Montello, dove un residente ha investito con l’auto due persone e, almeno secondo la Procura, l’ha fatto intenzionalmente.
Bene, allora, la repressione. Ma non dimentichiamo che via Piave è anche ritrovo di senza fissa dimora, tossicodipendenti: persone, insomma, su cui è necessario intervenire soprattutto da un punto di vista sociale. E ve l’abbiamo mostrando negli ultimi giorni nel corso dei nostri reportage, raccontandovi le storie di chi vive in via Piave.
Due fronti, quello dei controlli e quello del sociale, su cui bisogna lavorare insieme, per risolvere i problemi del quartiere più delicato della città.