AUMENTO TASSA DI SOGGIORNO:LA VOCE DI FEDERALBERGHI
La scure della manovra finanziaria che va a colpire i bilanci degli enti locali intimorisce non sono gli amministratori ma anche i cittadini.
Se da un lato i tagli da Roma potrebbero ridurre proprio i servizi al cittadino, dall’altro i Comuni potrebbero decidere di aumentare le tasse per riequilibrare i conti. Al momento la giunta di Palazzo Trissino sembrerebbe non voler ricorrere all’aumento delle tasse come Imu e Irpef e ne discuterà proprio lunedì.
Ciò che cambierà invece, secondo quanto annunciato, è la tassa a carico dei turisti, ovvero la tassa di soggiorno: l’aumento potrebbe essere di 50 centesimi per gli hotel e di un euro per gli affitti brevi come Airbnb.
Immediata la reazione di Federalberghi confcommercio Vicenza che prende atto della decisione del Comune, ma chiede un contributo per gli oneri di incasso sostenuti e maggiori controlli sulle locazioni turistiche. L’associazione propone una modifica al regolamento dell’imposta di soggiorno che preveda un contributo a fronte delle spese di commissioni bancarie che le imprese si trovano a sostenere quando il cliente paga l’imposta con carte di debito o di credito. Va detto, infatti che l’albergo in questo caso funge da “esattore” per l’ente pubblico, ritrovandosi però a sostenere le spese di incasso al posto del Comune. In altri comuni in Italia questo meccanismo di “rimborso” è previsto, si tratta dunque, per Federalberghi Vicenza, di introdurlo anche nel capoluogo berico.
Altro aspetto sul quale l’associazione di categoria degli albergatori ha chiesto all’Amministrazione comunale un “supplemento di attenzione” è relativo al fenomeno delle locazioni turistiche, che è in crescendo. Sono circa 300 gli alloggi privati in città e rischiano di sfuggire alle verifiche, anche per quanto riguarda il pagamento dell’imposta di soggiorno.