RIDOTTA LA PENA A SORATO: “NON C'È’ GIUSTIZIA”

E’ stata ridotta in appello, da 7 anni a 3 anni e 8 mesi, la condanna nei confronti di Samuele Sorato, ex Direttore generale di Banca Popolare di Vicenza, l’istituto di credito fallito nel 2017.

Un crac, quello di Popolare di Vicenza, che ha messo in ginocchio circa 120 mila risparmiatori.

Solo 50 mila persone, tra obbligazionisti e azionisti, sono riusciti a ricevere una qualche forma di ristoro.

I primi hanno ottenuto il 95% di quanto perso. I secondi, però, solo il 40% fino a un massimo di 100 mila euro.

Secondo le stime in totale i risparmiatori hanno perso più di un miliardo di euro costo d’acquisto, sulla base quindi di quanto avevano speso per acquistare le azioni della banca.

Grazie al lavoro dell’Associazione Ezzelino III da Onara, che dal 2016 si batte per tutelare gli interessi dei clienti truffati dalle banche, i risparmiatori veneti danneggiati dal crac di Popolare di Vicenza hanno ottenuto circa 600 milioni, pescati dai cosiddetti “conti dormienti”.

Ma il lavoro dell’associazione, che ad oggi ha circa 700 soci, non si ferma qui.

In attesa di sapere se Sorato ricorrerà in Cassazione, c’è attesa per l’esito dell’altro filone del processo, quello che vede imputato l’ex presidente Gianni Zonin, a sua volta arrivato in Cassazione. In appello Zonin era stato condannato a 3 anni e 11 mesi.