PADOVA, ULTRAS FURIOSI: "DISERTEREMO L'EUGANEO"
Gli ultras del Padova prendono una posizione netta e clamorosa, nei confronti della società biancoscudata e non solo: nella prossima stagione, la sesta consecutiva in serie C, niente abbonamenti allo stadio Euganeo e tribune disertate in occasione delle gare casalinghe. Ben più di uno sciopero del tifo: una chiusura netta e totale nei confronti del club, di patron Oughourlian, dell'amministrazione comunale e dell'ambiente dell'imprenditoria padovana tout court.
La decisione è maturata martedì sera, nel corso di una riunione convocata dalla frangia più solida del tifo biancoscudato. "Non abbiamo più la Tribuna Fattori", hanno scritto gli ultrà padovani in un comunicato riassuntivo della decisione. "Siamo relegati, in castigo, inermi ad osservare quella che è diventata la classica opera incompiuta Italica. Lo stadio Euganeo non è altro che lo specchio di una situazione disastrosa a 360 gradi qui a Padova". I tifosi del tifo organizzato, attaccano quindi anche la società: "Disumanizzata, sorda, cieca, senza alcuna programmazione, totalmente indifferente all'umore della piazza. Un dirigente codardo (riferimento chiaro al diesse Mirabelli, ndr.) nascosto in ogni momento chiave e artefice di un clima profondamente negativo con la piazza. E al vertice un socio di maggioranza che non riesce mai a prendere un volo low cost per venire a Padova a vedere il suo investimento". Infine, la laconica considerazione su tutto l'ambiente: "Una politica disinteressata alle sorti del Calcio Padova, che continua a buttare i soldi dei contribuenti in questo “Stadio” disumano. Un patrimonio cittadino ridotto a qualcosa di ingombrante, marginale, a tratti fastidioso".
Quindi, la chiusura, e la clamorosa decisione: gli ultras del Padova non si abboneranno e diserteranno lo stadio Euganeo, richiamando ogni tifoso a seguire la stessa linea. "Tutti i nostri sforzi e sacrifici saranno rivolti a portare quanti più tifosi in trasferta, in una Serie C che assomiglia più a una Serie D".
La gestione tecnica del nuovo allenatore, Matteo Andreoletti, rischia quindi di partire in un clima tesissimo: con uno stadio semivuoto e una posizione di ostracismo e indifferenza nella quale, la squadra, sarà chiamata a costruire un campionato che parte su basi assolutamente ripide.