BASTA MORTI SUL LAVORO: LO SCIOPERO IN TUTTA ITALIA
In tutta Italia due ore di braccia incrociate nel settore metalmeccanico: quella di mercoledì è stata la giornata dello sciopero nazionale contro le morti sul lavoro.
Ancora una volta l’occasione per riflettere su una vera e propria piaga nel nostro paese. Nel 2023 nel nostro paese hanno perso la vita sul luogo di lavoro 1041 persone, vale a dire quasi tre al giorno.
E anche il 2024 non è iniziato sotto i migliori auspici. L’ultima, in ordine di tempo, la tragedia al cantiere Esselunga di Firenze di venerdì: nella serata di martedì è stato trovato anche il quinto corpo senza vita, quello dell’ultimo operaio che ancora mancava all’appello.
Ma sono ancora molte le domande a cui gli inquirenti dovranno dare delle risposte.
Un fronte è quello relativo alle aziende per le quali lavoravano gli operai che venerdì si trovavano al cantiere: aziende che sono al setaccio proprio in queste ore. Dovranno mettere a disposizione tutto ciò che possa essere utile alle indagini: contratti di lavoro, fatture dei materiali, rapporti con i fornitori, pure la corrispondenza.
Ma dovranno anche dimostrare di aver fatto svolgere ai loro dipendenti tutti i corsi, obbligatori per legge, di sicurezza sul lavoro.
Ma soprattutto c’è da chiarire la posizione lavorativa di alcuni degli operai che hanno perso la vita: uno di questi, risultato irregolare in Italia, era però stato assunto con regolare contratto di lavoro, come è possibile?
Un altro, invece, aveva visto rifiutata la domanda di protezione internazionale ed era anche stato denunciato per violazione della legge sull’immigrazione. Dubbi e incongruenze, insomma, su cui si dovrà fare luce.
Il secondo fronte invece riguarda i sopralluoghi in cantiere: cosa ha causato il crollo della trave? A cedere potrebbe essere stato un dente di supporto che avrebbe poi fatto venir giù, a cascata, tutto il resto. Ma a dirlo dovranno essere gli esperti nominati dalla Procura di Firenze.