DELITTO FORCELLINI, 18 ANNI DI CARCERE AI FRATELLI
Avevano ucciso un loro connazionale a coltellate in un condominio in zona Forcellini: oggi, a poco meno di un anno e mezzo dai fatti, sono stati condannati entrambi a 18 anni di cercare. Si è concluso così il processo di primo grado, di fronte al Tribunale di Padova, per i due fratelli albanesi Ilmi e Klinton Rakipaj, 24 e 19 anni, detenuti nei penitenziari di Rovigo e di Vicenza dopo aver ucciso, il 23 luglio del 2023, il loro connazionale Albert Deda, il 24enne loro coinquilino, dopo una violenta colluttazione. Deda aveva chiesto ai due fratelli di poer ospitare per qualche giorno un'altra persona appena arrivata dall'Albania, ma al rifiuto dei due era nata un'accesa discussione. In un secondo confronto, pochi minuti dopo, i due avevano quindi estratto i coltelli, e nell'aggressione era rimasto a terra Deda, ucciso da una coltellata al petto, e i due suoi amici, feriti con diversi fendenti. I due fratelli Rakipaj avevano quindi provato a fuggire, ma erano stati arrestati la sera stessa a pochi chilometri dal confine sloveno.
Ora i due fratelli sono stati condannati a 18 anni di carcere: rischiavano l'ergastolo, con le accuse di omicidio volontario e di duplice tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Ma la loro difesa, dopo aver trentato invano la strada della legittima difesa, è riuscita a far cadere l'aggravante dei futili motivi e a farli accedere al rito abbreviato, con la pena scontata di un terzo. La sentenza è stata pronunciata dal gup padovano Elena Lazzarin, che ha bocciato la richiesta degli arresti domiciliari per i due imputati. In aula, c'erano i due sopravvissuti e i genitori di Deda.