VITA IMPOSSIBILE NELLE CELLE: "MISURE, NON PAROLE"
Quattrocento posti disponibili, ma ben 619 detenuti attualmente ospitati. I numeri della casa di reclusione del carcere Due Palazzi sono impietosi: l’ultimo rilevamento, di pochi giorni fa, racconta di un tasso di sovraffollamento del 155%, un dato allarmante che anche l'Ordine degli Avvocati della città ha voluto rimarcare chiamando le istituzioni ad una presa di coscienza di una situazione non più sostenibile. Una situazione che ormai si è fatta drammatica in tutta Italia, e che anche a Padova rende insostenibili le condizioni di vita sia per i detenuti e che per il personale penitenziario.
Il numero dei detenuti continua ad aumentare, e per contro diminuiscono i posti disponibili. E l’esempio lampante avviene non nella casa di reclusione, ma nella casa circondariale: si tratta di quella parte di penitenziario che dovrebbe essere riservata a chi è in custodia cautelare, non ai detenuti che scontano una pena definitiva. E invece, proprio per mancanza di spazi, dei 256 detenuti nella circondariale ce ne sono molti, quasi i due terzi, che stanno effettivamente scontando pene definitive al di sotto dei cinque anni. E non è giusto, perché nella casa circondariale non sono previste attività rieducative. Anche per accendere un faro sullo stato delle carceri italiane, il 25 settembre, al Teatro ai Colli, andrà sul palco lo spettacolo "Le Nostre Prigioni. Storie di pena e Speranza", cinque storie vere ambientate in contesti penitenziari italiani, prodotto dall'Ordine Avvocati e dalla Camera Penale e tratto da un testo di Dino Petralia.