ABUSIVISMO ESTETICO: CONCORRENZA SLEALE E PERICOLO
Cresce in Italia il mercato dell’abusivismo nei settori dell’estetica e dell’acconciatura. Un fenomeno che trova terreno fertile soprattutto nelle località turistiche estive, fatto di prestazioni a domicilio, passaparola e piattaforme online spesso fuori controllo. Un fenomeno che, a livello nazionale, raggiunge tassi superiori al 27%, quasi il doppio rispetto alla media complessiva di abusivismo, che si attesta attorno al 14%.
Questa la fotografia di Confartigianato Imprese Veneto, che monitora da tempo il fenomeno. Non è solo un problema di concorrenza sleale: parliamo di un vero e proprio rischio per la salute dei cittadini, un danno all’economia legale e un colpo alla dignità del lavoro artigiano. Una concorrenza ancora più ingiusta se si considera che i saloni di bellezza italiani devono fare i conti con un’escalation dei costi energetici, con aumenti che oscillano tra il 20% e il 27%.
I saloni sostengono spese importanti proprio per garantire ai clienti standard elevati di sicurezza e qualità, requisiti che chi opera nell’illegalità non può offrire. È quindi ingiusto e pericoloso che chi rispetta le regole si trovi penalizzato, mentre chi lavora in nero prosperi indisturbato.
Confartigianato Imprese Veneto lancia allora un appello: servono più controlli da parte delle autorità competenti ma anche maggiore consapevolezza da parte dei cittadini. Scegliere un’impresa regolare significa tutelare la propria salute e sostenere chi lavora onestamente.