ABUSIVISMO IN SPIAGGIA, MINACCIATO IL SETTORE MODA
Con l’estate e la riapertura degli stabilimenti balneari, sulle spiagge venete tornano anche i venditori abusivi che si muovono tra gli ombrelloni proponendo ai bagnanti merce spesso contraffatta. Un fenomeno che costituisce un rischio per la salute dei cittadini e un problema per l’economia legale.
Federmoda Confcommercio Veneto riporta che ogni anno in Italia il mercato dell’abbigliamento contraffatto provoca 1,7 miliardi di euro di perdite oltre a 19mila posti di lavoro del settore moda che vanno in fumo. Il tutto nonostante vi sia un’azione di contrasto costante. Solo nel 2023 sono stati intercettati oltre 68 milioni di pezzi risultati fuori norma per un valore di quasi 188 milioni di euro. Una situazione che non colpisce solo il Bel Paese. La falsificazione costa all’Unione Europea 16 miliardi di euro l’anno, cancellando anche 200mila posti di lavoro.
Tanti anche i rischi per la salute degli acquirenti. Questo perché la merce contraffatta è spesso realizzata con materiali scadenti e potenzialmente dannosi come metalli pesanti e coloranti cancerogeni. Reazioni allergiche, dermatiti e problemi respiratori sono tra gli effetti collaterali più comuni.
L’appello di Federmoda è chiaro: “Le istituzioni devono fare molto di più”. Tra le misure proposte ci sono maggiori controlli nelle spiagge e nei centri turistici, nonché una migliore connessione tra Comuni, Forze dell’ordine e operatori del territorio. A tutto ciò si dovranno affiancare anche sanzioni più severe per chi vende e compra, puntando pure su campagne di sensibilizzazione per far capire ai cittadini i molteplici rischi derivanti dall’acquisto di merce contraffatta.
