ATTENTATO A RANUCCI: LA SOLIDARIETÀ DEI GIORNALISTI
La Direzione Distrettuale Antimafia indaga sull'esplosione che nella tarda serata di ieri ha distrutto le auto del giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, e della figlia, parcheggiate all'esterno dell'abitazione di famiglia a Pomezia, alle porte di Roma. Il fascicolo ipotizza il reato di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Gli investigatori sono al lavoro per chiarire la dinamica dell'attentato e accertare l'origine dell'ordigno rudimentale utilizzato.
I giornalisti del Veneto, tramite il loro sindacato, esprimono solidarietà e vicinanza a Ranucci e famiglia per il gravissimo atto intimidatorio di cui è stato vittima. Un gesto inquietante che non è solo un attacco personale, ma un attentato diretto alla libertà di stampa e al diritto dei cittadini ad essere informati. Colpire un giornalista d’inchiesta, specialmente alla vigilia della presentazione di una nuova importante indagine, significa colpire l’intera categoria.
Siamo certi che Ranucci, che da anni vive sotto scorta, non si farà intimidire e continuerà con il suo impegno civile e professionale, ma è necessario che tutte le istituzioni reagiscano con fermezza e che lo Stato garantisca protezione e sicurezza a chi è nel mirino per il solo fatto di fare il proprio lavoro. I giornalisti del Veneto saranno idealmente al fianco dei colleghi che oggi alle 16 parteciperanno al presidio organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana davanti alla sede Rai di via Teulada, a Roma, per ribadire che la libertà di informazione non si tocca e che ogni attacco a un giornalista è un attacco alla democrazia.