AUTONOMIA: "IN FI POSIZIONI DIVERSE, MA CI SIAMO"
Due mesi di tempo, per avere dai ministeri le prime risposte in merito alle competenze richieste dal veneto. Questa, la scadenza fissata dal presidente Zaia, martedì davanti all'aula del consiglio regionale: secondo quanto scritto nella legge, il ddl Calderoli approvato a giugno scorso dal parlamento, la regione adesso è nella fase di attesa, e i ministeri hanno sessanta giorni di tempo per presentare le loro risposte alle richieste arrivate da Palazzo balbi.
Il primo step del negoziato potrebbe avvenire tra le quattro Regioni - Veneto, Lombardia, Liguria e Piemonte - nelle funzioni similarmente richieste, senza che ognuna vada per conto proprio ma lavorando comunemente sulle competenze che tutte vorrebbero chiedere. Poi si penserà allo step successivo, con un orecchio sempre teso a ciò che arriva da Roma. Non è un mistero, infatti, che oltre ad agitare le opposizioni, l'autonomia differenziata stia creando qualche grattacapo anche in maggioranza: la posizione di Forza Italia rimane la più critica, a livello nazionale. Mentre in Veneto, al contrario, gli azzurri si dicono anticentralisti, cercando di serrare le fila e di tenere il percorso autonomistico in linea con il progetto.