BEZOS, A VENEZIA È IL GIORNO DEL SÌ TRA LE PROTESTE
Ieri sera a Venezia è andato in scena il primo, blindatissimo party di benvenuto: gli oltre duecento invitati si sono ritrovati nel chiostro della chiesa in campo della Madonna dell'Orto, mascherato da teli anti-paparazzi e sorvegliato a vista da decine di uomini della security e delle forze dell'ordine, una vera e propria zona rossa con tanto di divieto di navigazione nell'area circostante per tutta la serata.
Venezia, succursale di Hollywood, oggi vedrà il tanto attesi "sì", tra gli sposi: qualcuno sostiene che le formalità burocratiche siano state completate ormai da diverse settimane negli States, e che quello di oggi in laguna sarà un momento più che altro rappresentativo. Ma la festa ci sarà, eccome, e si terrà sull'isola di San Giorgio, tra le mura della blindata Fondazione Cini. In tre giorni, spifferi e gossip sul costo della mega-festa da nababbi arrivano a ipotizzare fino a 30 milioni di euro sborsati da Bezos per le sue nozze, e un indotto diretto e indiretto per la città vicino ai 40 milioni tra hotel, ristorazione, logistica e servizi di lusso, e una ipotetica crescita del Pil turistico cittadino dello 0,3%. Insomma: vero è che gli hotel non sono più da tempo in mano ai veneziani, e che quei soldi a Venezia non ci restano, ma molte delle maestranze al lavoro in questi giorni sono sicuramente autoctone.
Il primo party ha anche mostrato alcuni dei vip arrivati in Laguna, da Oprah Winfrey a Kim Kardashian, da Orlando Bloom (solo, senza Katy Perry) a Bill Gates, ma a tenere banco in città sono ancora le proteste.
Ieri, in piazza San Marco, quaranta attivisti di Extinction Rebellion sono stati denunciati per manifestazione non autorizzata, e per tutti loro scatteranno le multe del caso e, per chi non risiede in Laguna, il foglio di via da Venezia. La nuova protesta contro Mr. Amazon, meno pacifica di quelle che l'avevano preceduta, era iniziata come un flash-mob di attivisti hanno alzato cartelli e banconote contro il miliardario americano e inneggianti alla pace a Gaza. Due persone vestite da "sposi", altri due ad arrampicarsi sui "pili" portabandiera: tutti fermati, identificati e denunciati dalle forze dell'ordine. Le azioni non si fermeranno, e culmineranno anzi nella manifestazione in programma sabato pomeriggio: i comitati "No Bezos" si sono dati appuntamento nel pomeriggio alla stazione di Venezia Santa Lucia, per un corteo che sarà sorvegliato speciale per evitare contati indesiderati con l'ultimo giorno di festeggiamenti: una visita di gruppo alle vetrerie di Murano, si dice, e poi la grande festa finale all'Arsenale.