CARRARO: “VENETO, SERVONO GRANDI IMPRESE”
Parole di Enrico Carraro, presidente uscente di Confindustria Veneto, che chiude il suo mandato dopo sei anni alla guida dell’associazione. Nel tracciare il bilancio finale del suo periodo a capo delle imprese venete, Carraro ha sottolineato l'urgenza di attrarre investimenti strategici e rilanciare settori innovativi come l’elettronica e le batterie per l’automotive, fondamentali per mantenere la competitività della regione in un mercato globale sempre più complesso.
Ma a mancare soprattutto sono le grandi imprese, fondamentali anche per fare da traino alle pmi che costituiscono il nostro tessuto economico.
L’attualità poi obbliga gli imprenditori a guardare oltreoceano, dove lo spauracchio è legato ai dazi annunciati dal nuovo presidente statunitense Trump: “Bisogna sfruttare meglio la vicinanza del Governo Meloni con il tycoon – ha dichiarato Carraro – ma rimanendo comunque più vicini all'Europa".
La grande occasione mancata, invece, è il Pnrr: un momento molto emozionante per l’economia ma che non ha rilanciato il paese. Di tangibile, in Veneto, ci sono stati solo i cantieri dell’alta velocità lungo la linea Milano-Verona.
Ma in casa nostra tiene banco anche il tema autonomia: ce n’è bisogno, anche se la legge attuale, ammette Carraro, è stata fatta male.
Per il futuro, infine, non deve essere sottovalutato l’allarme demografico già evidente oggi: entro il 2035 il Nord Italia potrebbe perdere 2,3 milioni di lavoratori. Una crisi che il presidente uscente definisce "devastante" e che può essere affrontata solo con politiche mirate all'immigrazione regolare e investimenti sulle competenze.