FARMACISTI IN PROTESTA PER CONTRATTO E SALARI
C’è un malessere crescente tra i farmacisti che lavorano nelle farmacie private del Veneto. Una professione centrale nella rete sanitaria di prossimità, che però oggi deve fare i conti con turni sempre più pesanti, nuove mansioni specialistiche e uno stipendio che non tiene il passo con il costo della vita.
In tutta la regione sono oltre 6.000 i farmacisti attivi, molti dei quali impiegati nelle 1.377 farmacie private distribuite sul territorio. Negli ultimi anni, l’introduzione di nuove responsabilità – come l’effettuazione di tamponi e screening – ha ampliato significativamente il loro ruolo. Ma a questa evoluzione professionale, non è corrisposto un adeguato riconoscimento economico.
I dati parlano chiaro: si stima una carenza di 300-500 farmacisti in Veneto, causata in parte da un vero e proprio esodo verso realtà ritenute più sostenibili, come le parafarmacie dei centri commerciali, dove orari e condizioni di lavoro sembrano essere più conciliabili con la vita privata.
Il rinnovo del contratto nazionale è atteso da mesi. Farmaciste e farmacisti chiedono salari adeguati all’inflazione e proporzionati alle nuove responsabilità. Il potere d’acquisto, dicono, è ormai ridotto ai minimi.
Nei giorni scorsi una delegazione di farmacisti di tutto il Veneto ha manifestato davanti alla sede di Federfarma di Mestre per chiedere il rinnovo del contratto nazionale e l’adeguamento economico dello stipendio.