notizie / 28/11/2024 16:21

GIULIA È UN SIMBOLO, NON DIVENTI MAI UNO STRUMENTO

Gino Cecchettin ha atteso ventiquattr'ore, dopo l'arringa difensiva dei legali di Filippo Turetta. Probabilmente con il suo solito aplomb, quella forza d'animo con cui si è fatto conoscere all'Italia intera, anche stavolta ha cercato di trattenere la rabbia, il magone, o qualunque altra sensazione avesse nel cuore. Stavolta però non ce l'ha fatta, si è sfogato come mai prima d'ora aveva fatto pubblicamente: "Mi sono sentito offeso", ha scritto su Facebook commentando la linea difensiva dei legali dell'assassino di sua figlia, "la memoria di Giulia è stata umiliata". Che cosa volesse dire, l'ha spiegato lui stesso in queste ore, ospite a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, di un convegno in aula dedicato proprio all'importanza della lotta contro la violenza di genere. Una riunione aperta da un minuto di rumore, anche stavolta, a margine del quale così ha spiegato le sue sensazioni.

C'è da capirlo, Gino Cecchettin. Un uomo che non solo ha sopportato una delle battaglie più dure, la morte di sua figlia per mano dell'ex fidanzato, ma che da questo lutto atroce ha trovato una forza nuova. Quella per lottare contro i mulini a vento di una società che, dietro le quinte, fa una fatica enorme a smettere di soffiare sulla diversità tra uomo e donna, sin dai più piccoli gesti quotidiani. Giulia Cecchettin è diventata un simbolo di questa lotta: forse l'Italia aveva bisogno di qualcosa che la smuovesse veramente, ma mettetevi nei anni di chi ha dovuto subire una perdita del genere. Il simbolo, l'avrebbe lasciato molto più volentieri agli altri. Ha scoperto che il fidanzato, allora, trattava la sua figlioletta come un oggetto, una sua proprietà. E pochi gironi fa, ha sentito gli avvocati di quello stesso ragazzo, utilizzare Giulia, la sua bontà e la sua forza, quasi a discolpare alcune responsabilità. Chiunque, avrebbe avuto come minimo uno scatto d'ira. Quel ragazzo, Filippo Turetta, oggi è rinchiuso in carcere, e martedì sarà condannato. La forza di Gino, è quella, adesso, di poter accettare tutto. Persino una condanna diversa dall'ergastolo. ma poi non chiedetegli di stare ancora zitto, e incassare ancora una volta in silenzio.

Logo GruppoTV7

Il Gruppo Editoriale TV7 con quarant'anni di esperienza nel settore televisivo, è una realtà storica nella comunicazione audiovisiva italiana. Con sedi in Veneto e Friuli Venezia Giulia il Gruppo si compone di uno staff giornalistico e tecnico altamente qualificato con un gruppo creativo interamente dedicato alla post-produzione grafica.

Contatti

Tel : 049.8077755

E-mail :
Redazione : redazione@gruppotv7.com
Commerciale :commerciale@gruppotv7.com

Indirizzo :
Via Francesco Scipione Orologio, 2
35129 - Padova

Progetto

© © 2020 GRUPPO EDITORIALE TV7..TUTTI I DIRITTI RISERVATI. - P.iva: 0076970028

Designed using HTML Codex

Il sito web GruppoTV7 NON utilizza cookies proprietari per la profilazione degli utenti. Vengono ad ogni modo utilizzati cookies tecnici e cookies di terze parti per fini statistici (google analytics), pubblicitari (google adsense) e per funzioni aggiuntive (facebook, twitter). Premi su "Accetta Cookies" per accettare il servizio e i cookies stessi.

Personalizza
Informativa estesa cookies
Accetta cookies