LA CASSAZIONE DÀ L’OK AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA
La Corte di Cassazione dà il via libera al referendum per abrogare il disegno di legge sull’autonomia differenziata.
La richiesta avanzata da tutte le forze di opposizione contrarie al ddl Calderoli è stata ritenuta valida anche dopo il pronunciamento della Consulta, che aveva parzialmente bocciato lo stesso disegno di legge, non ritenendolo comunque del tutto incostituzionale.
Il via libera della Corte di Cassazione, comunque, non significa che il referendum si farà. Prima infatti servirà un altro passaggio in Corte Costituzionale, che entro il 20 gennaio dovrà esprimersi in particolare sul collegamento tra l’Autonomia e la legge di bilancio. Se da parte della Consulta arriverà un altro ok, allora il referendum potrà essere indetto, e tenersi nella primavera del prossimo anno.
Esultano, intanto, le opposizioni. E lo fanno anche in Veneto, dove il Segretario del Pd Martella evidenzia come dopo sette anni dal referendum regionale ancora non ci sia nulla di concreto.
I negoziati tra Regioni e Governo sulle intese, intanto, proseguono. E in caso di referendum il Presidente della Regione Zaia ha già le idee chiare sulle indicazioni da dare agli elettori.
Che dare la voce ai cittadini sia la soluzione migliore lo conferma anche il Presidente del Senato La Russa, che lancia addirittura l’ipotesi di abbassare il quorum dal 50 al 40%+1 degli aventi diritto, più in linea con l’affluenza alle ultime elezioni.
La maggioranza sembra non aver paura del referendum insomma. O forse, ci viene da pensare un po’ maliziosamente, se alla fine gli italiani votassero per abrogare il ddl Calderoli a Fratelli d’Italia non dispiacerebbe poi così tanto.