NEL NOME DI GIULIA: L'ACCORDO MINISTERO-FONDAZIONE
Una serie di azioni concrete, per prevenire e contrastare la violenza sulle donne sin dalla più tenera età, e soprattutto tra i banchi di scuola. È questo, l’obiettivo del protocollo siglato a Roma, in queste ore, da Gino Cecchettin e dal ministro Giuseppe Valditara. Una serie di iniziative che vedono schierati, dalla stessa parte, il ministero dell’Istruzione e la fondazione Giulia: per portare avanti la sua missione, proprio quella di diffondere una nuova cultura del rispetto e dell’uguaglianza tra i generi, la fondazione che porta il nome della giovane 22enne di Vigonovo, uccisa poco più di un anno fa dall’ex fidanzato Filippo Turetta, nel frattempo condannato in primo grado all’ergastolo, non può prescindere da alcuni prerequisiti fondamentali. E quindi la formazione dei docenti, ovvero coloro che dovranno parlare ai giovani di educazione e rispetto e che per tale missione dovranno essere preparati. Ma anche la raccolta di buone pratiche da diffondere nelle scuole, la promozione del tutoring e delle testimonianze dai giovani ai giovani di situazioni limite da non sottovalutare, e gli incontri con gli studenti e il monitoraggio periodico dei risultati.
La fondazione, lanciata a fine 2024 ad un anno esatto dalla morte di Giulia Cecchettin, è solo all’inizio del suo percorso. Ma l’obiettivo è importante, e non semplice da radicare: un cambio di paradigma, all’interno di un contesto culturale che finora non è riuscito a comprenderlo ed accettarlo del tutto. Fondamentale, è allora cominciare proprio dalle aule scolastiche.