TRUCCHI PER EVADERE IL FISCO: CHIUSI EMPORI CINESI
Hanno chiamato l’indagine “Orient Express”, le Fiamme Gialle della compagnia di Faenza. Ma di cinematografico c'è ben poco: si trattava di un ben più concreto e redditizio sistema di società cinesi che venivano aperte e chiuse a comando, generando una frode fiscale multimilionaria che solo l'intervento della finanza è riuscito a fermare.
A capo di tutto il sistema, c'era un imprenditore cinese residente in Emilia che per il Tribunale di Ravenna, che ha ordinato chiusure e sequestri, aveva in mano la gestione come “amministratore di fatto” di tre megastore, i consueti negozi cinesi in cui si può comprare di tutto a prezzi stracciati, che risultavano però intestati a semplici prestanome.
L’imprenditore, grazie ad un consulente fiscale di Rovigo, riusciva invece a utilizzare il ben noto metodo “apri e chiudi”: attività aperte giusto in tempo per accumulare debito col fisco, e poi chiuse dirottandone i fondi in nuove società che proseguivano la stessa attività imprenditoriale, continuando a trasferire a loro volta i soldi alla successiva in una concatenazione quasi infinita, senza ovviamente mai onorare il proprio debito con l'erario.
Il tutto, grazie anche ad una serie di altre aziende cinesi, dislocate in diverse regioni italiane, che attestavano fatture per operazioni commerciali in realtà mai avvenute (circa sette milioni di euro, l'ammontare documentato dai finanzieri) che permettevano così di spostare il denaro attraverso i conti italiani a quelli in Cina. Questo è, in effetti, ciò che connota l'accusa di riciclaggio.
La procura ravennate ha così disposto la chiusura di tre empori cinesi tra Faenza, Occhiobello (nel rodigino) e Cervignano, in Friuli, e il sequestro di ben 10 milioni di euro tra contanti, immobili, auto di lusso, gioielli e conti correnti. Undici, sono le persone denunciate a vario titolo per le due ipotesi di reato, riciclaggio e frode fiscale, mentre lo Stato italiano cercherà di recuperare quanto gli spetta. Anche, e soprattutto, a tutela dei commercianti onesti.