VIA FRIBURGO: INDAGINI SULLA SICUREZZA DEL BINARIO

A che velocità procedeva la motrice del treno merci, che giovedì scorso ha travolto e ucciso la giovane Olesia, studentessa ucraina di 12 anni, a Padova? Questa, è la domanda a cui sarà chiamato a rispondere il perito nominato dalla procura padovana che indaga, formalmente sui due macchinisti del convoglio, dopo la morte della giovane studentessa, investita sui binari di via Friburgo.

Lungo quel tratto di binario, il limite di velocità imposto ai treni è infatti di 30 chilometri orari, e il consulente tecnico dovrà accertare anche le eventuali responsabilità di altri enti chiamati ad avere competenza su quel passaggio a livello interdetto ai veicoli e ammesso solo per i pedoni.

La ragazza, tornando a casa da scuola, certamente ha commesso una leggerezza che le è stata fatale, passando al di sotto della sbarra abbassata e col semaforo rosso senza rispettare la chiusura del passaggio a livello. Ma nell'inchiesta, che al momento vede indagati per omicidio colposo i due macchinisti della locomotrice, si cercherà di fare luce su ogni aspetto. La motrice non andava a velocità sostenuta, ma si verificherà se abbia rispettato o meno il limite dei trenta all'ora. Ma nelle nostre immagini abbiamo documentato, anche la scorsa settimana, come siano tantissime le persone che tutt’ora ignorano i segnali di stop e transitano a sbarra abbassata per accelerare i tempi. Su questo punto, i magistrati vogliono anche capire se siano sufficienti i segnali che dovrebbero impedire a chiunque di poter attraversare il binario, e cioè, se quel passaggio a livello sia a norma di sicurezza. Se la risposta dei consulenti fosse negativa, questo punto potrebbe aprire nuovi scenari: sia dal punto di vista giudiziario, sulla morte della giovane 12enne ucraina, sia sulla gestione della viabilità in tutta l'area.