A VENEZIA CI SONO MILLE CASE POPOLARI SFITTE
A Venezia tra centro storico e terraferma ci sono circa mille case popolari sfitte, vale a dire una su cinque tra le circa 5000 possedute dagli enti pubblici, su tutti Comune e Ater.
Pochi dati che però ben fotografano il dramma della residenzialità nel capoluogo veneto.
Anche perché il numero di nuclei familiari che avrebbero bisogno di una casa è molto alto.
Il problema lo si sente maggiormente nell’isola, che si sta giorno dopo giorno svuotando di residenti ed è ormai preda di un turismo senza regole.
Qui le case popolari sfitte sono circa 500. Ma per ristrutturarle tutte servirebbero più o meno 50 milioni di euro. Soldi che, manco a dirlo, non ci sono.
Anche se residenti e associazioni che si battono per la salvaguardia della città ne fanno un discorso di priorità, e imputano al Comune di aver preferito investire i soldi del Pnrr nella realizzazione del Bosco dello Sport piuttosto che nella sistemazione delle case pubbliche.
Soldi che tra l’altro l’Europa ha negato non ritenendo il progetto di stadio e palazzetto in linea con i requisiti di rigenerazione urbana.
Ma un maxi impianto sportivo, si chiedono in molti in città, era davvero più urgente di dare una casa a 2300 famiglie?
Come fare allora? Un anno fa il Comune ha presentato un piano casa triennale: 28 milioni nei prossimi tre anni che però le associazioni e le opposizioni in consiglio comunale ritengono insufficienti.
Anche perché, per il momento, le assegnazioni scarseggiano.
Come avrete capito stiamo parlando di briciole. E intanto mille case rimangono con le finestre sbarrate e duemila famiglie senza un tetto sopra la testa.