OMICIDIO DI GIACOMO GOBBATO: CONVALIDATO L'ARRESTO
E’ stato convalidato l’arresto del 38enne di origini moldave accusato di aver ucciso venerdì sera a Mestre Giacomo Gobbato, il 26enne veneziano che stava cercando di sventare la rapina nei confronti di una donna di nazionalità colombiana.
Davanti al Giudice per le indagini preliminari, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
E’ accusato di due rapine volontarie, omicidio volontario e tentato omicidio.
Intanto però emergono nuovi dettagli sulla notte dell’omicidio. Perché qualche minuto dopo aver accoltellato Giacomo Gobbato e ferito gravemente un suo amico, l’uomo ha tentato di rapinare un’altra donna a poche centinaia di metri di distanza, in via Tasso.
E a testimoniarlo è un video shock ripreso da un appartamento vicino e circolato in rete in queste ore.
Ad evitare il peggio in questa seconda occasione, però, sono stati alcuni ragazzi che si trovavano nel bar di fronte e sono riusciti a immobilizzarlo.
Nel giorno dei funerali di Giacomo, a Venezia sarà lutto cittadino e le bandiere saranno a mezz’asta secondo quanto disposto dal Sindaco Brugnaro. E con tutta probabilità si unirà anche Jesolo, comune di origine del giovane.
La comunità mestrina, nel frattempo, rimane sotto shock. Sabato pomeriggio centinaia di persone si erano ritrovate in Corso del Popolo, proprio nel luogo in cui è avvenuta la tragedia, nella manifestazione organizzata dal Centro sociale Rivolta, il collettivo che Giacomo frequentava.
Un presidio che ha voluto accendere ancora una volta i riflettori sul degrado e l’insicurezza in cui versa la terraferma veneziana, ma allo stesso tempo ha voluto sgombrare il campo da strumentalizzazioni: il colpevole è una sola, singola persona, a prescindere dal colore della pelle e dalla nazionalità.
Ma è stata soprattutto l’occasione per ricordare Giacomo Gobbato, il suo impegno e il suo non girarsi dall’altra parte. Una generosità che gli è costata la vita.
In ogni caso, in queste ore comitati e associazioni della città si ritroveranno per organizzare un’altra grande manifestazione collettiva per denunciare lo stato di totale abbandono, dicono, in cui versa la città: un momento forte, che già si annuncia partecipatissimo, in cui Mestre e Venezia faranno sentire la loro voce.