BOLZANO PIANGE DIALLO, MORTO NELL'ESPLOSIONE
In tutto l’Alto Adige, lunedì 24 giugno è stato il giorno dello sciopero di 4 ore di tutti i metalmeccanici della regione, e di otto davanti alla Aluminium di Bolzano. Uno sciopero indetto all’indomani della terribile esplosione che aveva causato numerosi feriti nell’azienda metallurgica del capoluogo della provincia autonoma, e che si è reso ancora più triste, all’indomani della notizia che uno dei sette operai coinvolti dell’incidente sul lavoro, purtroppo, ha perso la vita.
Bocar Diallo aveva 31 anni: era arrivato in Italia come rifugiato politico, con un barcone arrivato dal Senegal nel 2014, e con il sudore, a poco a poco, era riuscito a integrarsi, lavorando e dandosi da fare. Da marzo scorso, era stato assunto come metalmeccanico alla Aluminium Bozen, e presto avrebbe avuto un contratto a tempo indeterminato: si era sposato un anno fa, e avrebbe voluto portare presto anche la moglie in Italia.
Il destino, per lui, ha scelto purtroppo una fine tragica. Troppo gravi le ustioni riportate nell’esplosione, su quasi il 60% del corpo: il giovane operaio si è spento sabato sera nell’ospedale Borgo Trento di Verona.
Critiche, ma stazionarie, rimangono intanto le condizioni di altri tre operai gravemente ustionati, e ricoverati a Verona, Milano e Murnau in Baviera. “Dobbiamo chiedere scusa a questi ragazzi”, hanno detto i sindacati nel presidio organizzato in occasione dello sciopero davanti ai cancelli della Aluminium Bozen, “Chiediamo scusa per un mondo del lavoro che non sa proteggere i propri lavoratori”.